Quali sono i reali effetti dei social network sugli adolescenti e quali di questi risultano negativi.
Non si può imputare totalmente ai social media i disturbi mentali o stati psichici che si possono manifestare negli adolescenti. C’è però da sottolineare come questi siano ormai parte integranti della vita di un/a ragazzino/a medio/a. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale Adolescenza su oltre 8.000 ragazzi di circa 18 regioni italiane, circa 5 adolescenti su 10 ha dichiarato di trascorrere dalle 3 alle 6 ore extra scolastiche con smartphone in mano, il16% dalle 7 alle 10 ore, mentre il 10% supera abbondantemente la soglia delle 10 ore.
Il mondo sta cambiando, più velocemente di quello che si percepisce. Quasi il 90% dei ragazzi ha uno smartphone, più del doppio rispetto a sei anni fa.
L’indagine di Common Sense Media ha dimostrato, con una testimonianza di 1.141 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 17 anni, che nella percezione degli adolescenti non ai imputa uno stato di solitudine o depressione all’uso eccessivo della rete. Soltanto il 3% dice di sentirsi solo e il 13% di sentirsi depresso. Nonostante le dichiarazioni, a volte non ci rende conto degli effettivi cambiamenti che si possono creare in un atteggiamento quando si svolgono periodicamente azioni e si attuano pensieri precisi. La ‘’like addiction’’ è per esempio un effetto che si tende a non riconoscere come proprio, con la credenza che non possa tingere minimamente il nostro Io. La ‘’dipendenza dal mi piace’’ è un bisogno spasmodico di accumulare like: averne tanti equivale a tante approvazioni che accrescono l’autostima, la popolarità e quindi la sicurezza personale. Al contrario, pochi like condizionano l’umore e l’autostima in negativo, tanto che il 34% ci rimane molto male e si arrabbia quando non si sente apprezzato.
Ricercare approvazioni sui social è sicuramente una delle cause per cui un adolescente si può sentire escluso o potrebbe sviluppare disturbi di ansia sociale. Piccole cause possono creare grandi effetti.
Basta pensare che il 95% degli adolescenti ha almeno un profilo sui social network, contro il 77% dei preadolescenti. Il primo è stato aperto intorno ai 12 anni, un’età sicuramente altamente influenzabile, e la maggior parte di loro arriva a gestire in parallelo 5-6 profili, insieme a 2-3 ap di messaggistica istantanea.
Risulta evidente come i social, almeno in parte, giochino un ruolo nel costruire una serie di comportamenti nel soggetto. Solamente il fatto che sia sviluppata una fobia ne è la prova. Infatti la ‘’no mobile phone’’ è legata all’eccessiva paura/terrore di rimanere senza telefono o senza connessione ad internet. Ne soffrono quasi 8 adolescenti su 10.
L’indagine di CSM ha messo in rilievo anche che il 35% dei ragazzi ammette che i messaggi sono il modo preferito di comunicare e che solo 32% preferisce interagire direttamente con le persone. Nonostante le chat siano il loro mezzo prediletto per ‘’parlare’’ con i coetanei, il 44% degli adolescenti si sente frustrato se gli amici smanettoni al telefono mentre stanno insieme.
Vicky Rideout, autrice del rapporto, si esprime così: ‘’Questo fa suonare un campanello d’allarme. Mi chiedo se non sia un reale cambiamento nel modo in cui questa generazione vuole interagire con le altre persone’’.
E’ ovvio che i pericoli legati alla rete non siano solamente legati al soggetto che ne usufruisce. Il 13% dei ragazzi dichiara di aver subito cyberbullismo e il 23% di aver aiutato qualcuno in questa situazione. I due terzi sono ‘’spesso’’ o ‘’a volte’’ imbattuti in contenuti razzisti, sessisti, omofobi o di intolleranza religiosa.
Essere sottoposti sistematicamente a post o immagini o video con tematiche di odio e insofferenza verso tutto ciò che è minoritario o concettualizzato ‘’diverso’’ porta a senso di rabbia, frustrazione (vedi articolo).
Secondo i dati dell’Osservatorio, il 13% degli adolescenti ha seguito addirittura una dieta per piacersi di più nei selfie. Circa la metà ritoccherebbe anche il proprio corpo con la chirurgia estetica e ha preso farmaci o altre sostanze per perdere peso.
Tre adolescenti su 10 vorrebbero essere come una Fashion Blogger per la popolarità ed il successo che riescono a raggiungere nella Rete. Tra le ragazze che seguono le fashion blogger, il 15% dichiara di ridurre drasticamente il cibo per dimagrire. Tre su dieci delle preadolescenti hanno già seguito una dieta e secondo il 34% il loro peso deve assolutamente diminuire.
Tra gli ulteriori effetti negativi che si possono riscontrare, le challenge virali incrementano solo un senso di inadeguatezza, ponendo obiettivi irraggiungibili e decisamente inutili. Il Thigh Gap (arco tra le gambe) e Bikini Bridge (ponte nel costume da bagno sulla pancia) sono alcune delle sfide social più diffuse tra le adolescenti. L’obiettivo è quello di ottenere più like possibili, per apparire più seducenti e provocanti delle altre. Due adolescenti su 10 hanno partecipato ad una moda a catena sui social, il 50% ha avuto una nomination ossia è stato coinvolto e chiamato in causa per partecipare ad una di queste catene. Tra le sfide più diffuse tra le ragazze, quella della clavicola.